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I lavori in quota possono esporre i lavoratori a rischi particolarmente gravi per la loro salute e sicurezza.
Ci riferiamo in particolare ai rischi di caduta dall’alto che rappresentano una percentuale elevata del numero degli infortuni, soprattutto per quello che riguarda gli infortuni mortali.
L’art. 107 del D.Lgs. 81/08 definisce il lavoro in quota “l’attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 metri rispetto ad un piano stabile”. Qualora non siano state adottate misure di protezione collettiva, considerate comunque come prioritarie dal legislatore, è necessario prevedere l’uso di sistemi di arresto caduta, descritti dall’art. 115 dello stesso testo. L’art. 77 impone infine l’obbligo di formazione ed addestramento circa l’uso corretto e l’utilizzo pratico dei DPI di III categoria, categoria che ricomprende i dispositivi di arresto caduta, per tutti i lavoratori che ne debbano fare uso.
Rientrano nella famiglia dei lavori in quota anche i lavori con l’utilizzo di corda.
I lavori in quota ad oggi sono più che frequenti in quasi tutti gli ambiti lavorativi e possono comprendere, ad esempio, le seguenti attività:
• Lavaggio vetri dei grattacieli
Un tipico esempio di lavoro in quota, celebrato e rivisto in decine di film, è quello del lavavetri sui grattacieli. Che si può ammirare anche in Italia, ma che a New York iniziò ad estendersi già alla fine del diciannovesimo secolo, quando cominciarono a esser costruiti i primi grattacieli: gli operai si sporgevano dal davanzale appoggiandosi al cornicione, poi arrivarono anche cinghie di cuoio legate in vita e assicurate dagli appigli a lato delle finestre degli edifici. I ponteggi mobili furono introdotti a New York nel 1952, fino ad arrivare alle piattaforme elettriche. Per quanto si siano sviluppate col tempo attrezzature sempre più all'avanguardia, c'è sempre bisogno di qualcuno che lavori lì a grandi altezze con spugne, stracci e tergivetro. E l'accesso con corde costituisce una vantaggiosa alternativa a ponteggi e piattaforme aeree.
• Opere edili
Nel settore edile sono diversi gli esempi di lavoro in quota, anche con le corde: ripristino di facciate e tetti, installazione delle canne fumarie, restauro delle chiese. Tra artigiani e operai specializzati addetti alle costruzioni e al mantenimento delle strutture edili, negli ultimi anni in Italia – secondo la banca dati dell'Inail – sono diminuiti sia gli infortuni sul lavoro.
• Interventi sui tralicci
A volte l'accesso con corde è l'unico modo di intervenire. Accade ad esempio per gli interventi sui tralicci dell'alta tensione. Il tecnico della rete elettrica, specie ad altezze elevate, viene spesso indicato come uno dei mestieri più pericolosi al mondo. E guardare certe foto di sicuro conferma il giudizio.
• Piattaforme offshore
Un esempio di lavoro su corda è quello in quota su piattaforme di petrolio e gas. Le attività lavorative svolte su impianti così complessi necessitano di una tecnica di accesso mediante fune, che è usata oggi in un'ampia gamma di lavori di riparazione, manutenzione, ispezione e accesso. Noi siamo tra le poche aziende italiane che eseguono l’addestramento e formazione secondo standard internazionali in questo settore.
• Potatura alberi di alto fusto
Potatura di alberi ad alto fusto, pulizia del secco, rimozione dei rami pericolanti, abbattimenti controllati, trattamenti antiparassitari. Sono alcune delle tipologie di intervento che i tecnici cordisti possono svolgere, con metodi non invasivi. Proprio la loro capacità di svolgere lavori mirati, spesso inaccessibili, con costi ridotti rispetto ai metodi tradizionali, portano a preferire questi professionisti.
• Soccorso e gestione Emergenze in quota
Il crescente numero di lavoratori coinvolti nelle attività lavorative di manutenzione ed in generale del lavoro su aurogeneratori eolici e altri dispositivi hanno reso come mai importante l’intervento di emergenza in quota. Lavoratori/uomini si calano con il verricello, appesi a una corda agganciata all'elicottero, e che svolgono attività di ricerca e salvataggio di mezzi/operatori in difficoltà, soccorso alle persone in pericolo e alle popolazioni colpite da calamità naturali. Le operazioni di Search and Rescue sono affidate oltre che alla Capitaneria di porto, anche all'Aeronautica militare, al Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico, ai Vigili del Fuoco ed agli addetti all’emergenza aziendale.
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